Non tutti, ovviamente, hanno una disponibilità economica o logistica tale da appoggiarsi a un teatro polifunzionale per esibirsi o, meglio ancora, registrare i propri sforzi creativi – siano essi demo o canzoni con una forma già definitiva. In questa piccola guida, allora, abbiamo voluto mettere insieme dei piccoli consigli per chi volesse cimentarsi in queste attività in casa propria.
Lo spazio più adatto
I tempi in cui solo gli studi di registrazione andavano costruiti solo in ambienti senza finestre sono passati: i moderni software e i giusti filtri sui microfoni possono aiutarvi a nascondere qualche piccolo disturbo. La parola chiave però è “piccolo”! Cercate di allestire il vostro studio in un ambiente che non serva anche ad altri componenti della famiglia, lontano da strade trafficate o comunque rumorose.
L’acustica perfetta si costruisce
Un ambiente con l’acustica perfetta è di grande aiuto, ma è un’occorrenza rara trovarne di già pronti all’uso. Bisogna pensare a facilitare il lavoro di studio con maniere per insonorizzare le pareti della stanza che si userà. I classici pannelli fatti con i cartoni delle uova sono scenografici, ma andrebbero smontati ogni volta che non si incide, perché decisamente non… fanno arredamento. Quelli fonoassorbenti professionali non hanno costi accessibili a tutti.
Una terza via è, allora, quella di usare dei complementi di arredo come i numerosi tappeti patchwork presenti sul catalogo di Trendcarpet – per parafrasare un famoso slogan di qualche anno fa: fanno chic e non impegnano!
Il vantaggio dei tappeti per l’insonorizzazione
Se la soluzione “tessile” vi sembra un po’ eccessiva, basti ricordare che i tappeti sono usati da millenni per aumentare il livello di silenziosità, temperatura e bellezza di ogni ambiente domestico, non importa quanto umile. Una stanza decorata con tappeti sia sulle pareti che sul pavimento potrà avere un aspetto insolito, ma richiama un tempo antichissimo – i nostri antenati non sbagliavano! – e non vi aiuterà solo a registrare il vostro capolavoro, ma anche a mantenere caldo lo studio dove passerete lunghe ore a mixare i brani.
I tappeti non sono solo esteticamente gradevoli: quelli patchwork, come quelli indicati, hanno anche il vantaggio di rappresentare una soluzione estremamente economica, adatta alle tasche anche dei musicisti più “squattrinati”, e con un intero catalogo a disposizione sarà facile trovare qualcosa di adatto al vostro budget e al vostro senso estetico.
La nota extra: i tappeti e la pulizia
Facile fare l’equazione tappeti = polvere. Per evitare di trovarsi in un ambiente saturo di pulviscolo serve solo un po’ di senso di responsabilità… e una lancia lavatappeti (ma basta una scopa elettrica) e assicurarsi di far areare il vostro studio ogni volta che vi sarà possibile.